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IL PALIO DEI QUARTIERI
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Nella prima settimana di agosto Nocera Umbra si trasforma in un palcoscenico per le iniziative del "Palio dei Quartieri".
Il Palio dei Quarteri si svolge attraverso una serie di gare e prove fra i due Quartieri in cui si divide la Città: Borgo San Martino che si contraddistingue per i colori giallo e blu del proprio stemma e Porta Santa Croce che innalza il rosso e verde.
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ll quartiere Borgo San Martino prende nome dall'antica Porta San Martino che si apriva ad ovest delle mura della città sulla via Consolare Flaminia, ed è situato, scendendo da Piazza Caprera lungo Corso Vittorio Emanuele alla sinistra; i colori tradizionalmente richiamano il giallo dei campi e l'azzurro delle acque del Fiume Topino
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Il quartiere Porta Santa Croce prende nome dalla più antica delle porte della Città, Porta Santa Croce; i colori rosso e verde, richiamano il coraggio e la speranza delle genti di questa città; si trova a destra di Via San Rinaldo, corso Vittorio Emanuele, piazza Umberto I.
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Durante tutta la settimana il centro storico si rianima attraverso le ricostruzioni di antiche botteghe di mestieri e arti ormai scomparsi, accompagnate da mostre ed esposizioni; i due quartieri si sfidano con sfilate in costume rievocative di determinati periodi storici, fino al culmine della domenica con la gara equestre del Roccio, la Staffetta e la corsa della Portantina della Dama Infedele.
La Gara del Roccio è una gara equestre, fra cinque cavalieri di ciascun quartiere, che devono, in una gara di velocità resistenza destrezza infilare con una lancia il Roccio, un anello dicirca 30 cm. di diametro, posto a 3 metri di altezza.
La corsa della Portantina della Dama Infedele che si diputa la sera e consiste in una gara di velocità a staffetta lungo le salite del centro storico e soprattutto della gara della Portantina, in cui quattro atleti portano a spalla una portantina con seduto il quinto atleta, detto "il Priore".
Ma la forza, la velocità e la potenza atletica non sono tutto: ad ogni frazione di gara il vincitore si rivolgerà alla dama che gli offrira due broccheche contengono ognuna un fazzoletto con i colori di un Quartiere; solo se sceglierà la brocca giusta avrà vinto, se malauguratamente romperà la brocca con i colori del quartiere avversario la vittoria passerà ai contendenti: perchè di fronte alla fortuna e al volubile desiderio delle dame, tutto è inutile.
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E poi c'è la gara della gastronomia: le due Taverne dei Quartieri, aperte nell'occasione tutte le sere dalle ore 19.00 alle ore 24.00, fanno a gara ad offrire piatti caratteristici e cucina popolare, partecipando all'assegnazione di un premio speciale.
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La corsa della Portantina della Dama Infedele rievoca un fatto storico avvenuto nel 1421.
"Nel 1421 era potestà di Nocera Manentesco Manenti, il quale fu ucciso, insieme al figlio da Corrado Trinci, che credeva Manentesco colpevole della morte dei suoli fratelli, uccisi invece da Pietro di Rasiglia, castellano della rocca di Nocera. Pietro aveva per moglie una figlia di Nicolò Catagnone della Fratta, parente di casa Manenti. Era essa una bellissima donna e se ne invaghì Nicolò Trinci signore di Foligno. La donna non rimase indifferente agli amori di Nicolò, tanto che furono accusati di adulterio. Pietro di Rasiglia finse di non ricevere offesa, ma in cuor suo covò una terribile vendetta. Invitò infatti tutti i Trinci ad una partita di caccia nelle selve di Nocera insieme ad altri signori loro parenti e amici, Vi andarono Bartolomeo e Nicolò Trinci: mancò Corrado perché dovette recarsi a Trevi. Dopo la cacciata Pietro invitò tutti ad una cena nella Rocca, dopo la quale, mentre tutti dormivano, uccise tutti, l'undici gennaio 1481, e fece precipitare i cadaveri dalle mura della rocca. Quando Corrado Trinci seppe della morte dei fratelli, radunò un potente esercito ed andò ad assediare la rocca di Nocera, dopo aver ucciso Manentesco Manenti. Pietro di Rasiglia, non potendo più oltre resistere al potente nemico, gettò prima la sua moglie dalla più alta torre della rocca e poi si precipitò egli stesso. Corrado si impossessò della rocca, fece uccidere tutti coloro che fece prigionieri facendoli precipitare dalle mura e poi li fece tagliare a pezzi per darli in pasto ai suoi cani. Dopo ciò si diede a perseguitare in ogni modo i Manenti, giurando di uccidere essi e i loro fautori fino al terzo grado. Infatti in Nocera, in Rasiglia, in Foligno, in Trevi, nella Fratta caddero nelle sue mani molti di questi infelici: Corrado li fece uccidere, poi li caricò sopra 36 somari e li fece portare in giro per Foligno e poi mandò quei cadaveri a farli impiccare nei propri paesi. Tra gli altri fece uccidere il padre di Manentesco e tutta la sua famiglia, le donne, i fanciulli, i lavoratori, perfino il fornaio di casa Manenti; salvò per allora dalla morte solo le donne incinte per aver poi il piacere di ucciderle insieme ai figli quando eran nati. Oltre trecento furon le vittime fatte da questo barbaro." tratto da D.Aurelio Bonaca
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Tutte le giornate sono contrassegnate dalla presenza entusiasmante della banda dei Tamburini dell'Ente Palio che nata nel 2002 e composta da nocerini di ogni età, si è fatta apprezzare per la qualità delle proprie e secuzioni e si esibisce in varie manifestazioni in tutta la Regione.
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